Chiostri in Toscana:
rifugi dalle guerre e riparo per i pellegrini nel medioevo,
luoghi di pace e arte oggi


Nati per accogliere i monaci e i pellegrini della via Francigena,
sono tesori artistici di rara bellezza
San Lorenzo a Linari è un luogo dalle tante anime; oggi dimora storica, in passato borgo patrizio e luogo di spiritualità.
In una delle sue vite passate sembra infatti che sia stato anche un convento di monache.
La struttura, opera dell’architetto Baldassarre Peruzzi, nasce già con un loggiato, forse ispirato al luogo in cui Peruzzi nacque nel 1480, Ancaiano, dove vi era un’abbazia con chiostro.
Prove certe non ve ne sono, ma l’ipotesi appare del tutto verosimile; la Toscana è infatti una delle regioni d’Italia più ricche di monasteri, grazie anche alla presenza della via Francigena che richiamava molti pellegrini che avevano poi bisogno di ospitalità.
Nel borgo di San Lorenzo gli ospiti oggi possono trascorrere piacevoli momenti di vacanza all’insegna del completo relax e raggiungere facilmente diversi altri monasteri con antichi chiostri: alcuni sono perfettamente conservati, di altri restano solo alcune rovine che testimoniano però un passato ricco di storia e tutto da scoprire.
A pochi chilometri dal borgo è possibile visitare la Pieve di Ponte allo Spino, un complesso costruito dai monaci vallombrosani tra la fine del XII secolo e gli inizi del successivo.
Oggi del chiostro duecentesco rimane solo una parte, chiamata anche “chiostrino”.
Uno dei chiostri più famosi è sicuramente quello di Torri, conosciuto anche come Pieve di Santa Mustiola.
Il nucleo originale risale all’XI secolo, ma i tre ordini di archi furono realizzati in tempi diversi.
Il primo ordine, romanico e policromo, colpisce per la ricchezza delle decorazioni. Il secondo ordine, costruito probabilmente tra XIII e XIV secolo, è in cotto, mentre il terzo ordine, che si ipotizza risalga alla fine del XIV, è realizzato in legno.
Anche se completamente distrutto nel XVIII secolo, troviamo oggi una fedele ricostruzione del chiostro dell’Abbazia Cistercense di San Galgano: a pochi minuti da San Lorenzo a Linari si staglia, in piena Val di Merse, la monumentale “chiesa a cielo aperto” ove aleggia il famoso mistero-leggenda della spada nella roccia. Il chiostro si sviluppava sulla fiancata destra ed era il centro dell’attività dell’abbazia: quello che vediamo risale ai primi del Novecento, quando fu deciso di ricostruire alcune arcate con i materiali autoctoni, che permettono di immaginarne la bellezza originaria.
Perfettamente conservati anche l’Eremo di Lecceto, un monastero Agostiniano tutt’ora attivo, l’imponente abbazia di Vallombrosa, al cui interno vi è un chiostro, e il monastero di Sant’Eugenio.
Luoghi di preghiera, pace e arte, dove l’ingegno era interamente al servizio del divino.