
Anche quando la terra riposa l’attività in vigna non si ferma;
è il tempo della potatura.
Per ottenere un ottimo vino non bastano le migliori uve e la qualità del terroir: serve anche una corretta potatura delle viti, un’attività delicata che viene affidata a mani esperte.
Fondamentale per garantire la costanza produttiva della pianta, la potatura è un intervento che deve essere rispettoso del flusso della linfa, il cui equilibrio delicato deve essere salvaguardato perché inciderà sull’attività vegetativa della pianta e sulla fase di fruttificazione.
Anche da questo passaggio dipende infatti la qualità dei grappoli d’uva.
Se ben applicata la potatura garantisce una buona aerazione ai tralci e la giusta dose di luminosità, il metodo più sano e semplice per mantenere in buona salute la pianta.
Non solo: la potatura deve far si che, quando la vite sarà nella sua fase di massimo rigoglio, ogni grappolo sia esposto in modo da avere la giusta dose di sole che farà maturare i grappoli.
Nel periodo tra novembre e marzo le vigne dei migliori vini di Toscana tornano ad essere animate: mentre le piante che ci regaleranno Chianti, Brunello di Montalcino e tanti altri splendidi vini riposano, i vignaioli si occupano della potatura a secco.
Gesti rapidi e decisi iniziano a definire il futuro del raccolto; un rituale che si ripete per lunghe giornate, dedicandosi ad ogni singola pianta, con pazienza e attenzione e immaginando già la nuova veste che di lì a poco adornerà le piante.
Tra pochi mesi un verde tenero e brillante colorerà i pendii delle colline attorno a Sovicille e a Siena, e una nuova potatura si renderà necessaria per guidare la crescita della pianta.
Da San Lorenzo a Linari una vista imperdibile si offrirà allo sguardo degli ospiti: le colline che oggi sono imbiancate torneranno a splendere dei colori della primavera.
Di nuovo i vignaioli percorreranno i sentieri tra i filari, e una nuova vendemmia, tutta da gustare, si staglierà all’orizzonte.